Simone Perotti, scrittore, opinionista, viaggiatore a vela e ideatore della spedizione nautica, culturale e scientifica “Progetto Mediterranea” ha ricevuto lo scorso 4 marzo, a Genova, il Premio Montale Fuori di Casa 2016 – sez. Mediterraneo, giunto alla sua XIX edizione.
Perotti, autore di undici tra romanzi e saggi, giornalista del Corriere della Sera, blogger de Il Fatto Quotidiano, scultore, critico censore dello stile di vita imperante dominato da consumismo e insensatezza, vive a La Spezia da quasi dieci anni, e si è aggiudicato il Premio in quanto, secondo la motivazione ufficiale: “non ha esitato a “mettere se stesso per l’alto mare aperto” in una impegnativa impresa nautica e culturale, “Progetto Mediterranea” che lo sta portando, insieme ai suoi compagni di viaggio, a conoscere da vicino le attuali condizioni ambientali, culturali, politiche e sociali del Mediterraneo. Per Perotti, come per il Montale del Poemetto “Mediterraneo”, il mare è un continuo ribollire di vita, è libertà. La terra, talora, appare una distesa di sassi, una stratificazione di atteggiamenti e scelte troppo spesso acriticamente accettate.” La cerimonia di premiazione si è tenuta il 4 marzo 2016 alle ore 16,30 nell’Auditorium del Galata Museo del Mare di Genova alla presenza della Presidente del Mu.Ma, Maria Paola Profumo, della Presidente del “Premio Montale Fuori di Casa” Adriana Beverini, della nipote prediletta del poeta Bianca Montale, e dell’Assessore alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo.
Il premiato è stato presentato dal Presidente del Parco Nazionale delle 5 Terre, comandante Vittorio Alessandro mentre il poeta Claudio Pozzani ha magistralmente letto alcuni versi dal poemetto “Mediterraneo” di Eugenio Montale.
A Perotti è stata donata una scultura “Nina Mediterranea” di Angela Resina, appositamente creata un un’ unico esemplare, per l’occasione.
NINA Meditteranea è l’immagine di un cane, direi meglio il prototipo di quel cane definito dai genetisti “primitivo” che ha affiancato l’uomo nel bacino del Mediterraneo a partire dal 5000 avanti Cristo. Essi erano, appunto, levrieri e cani primitivi.
La loro presenza è attestata nel nord Africa, nella penisola Iberica, in parte dell’Eurasia e ci viene ampiamente tramandata in dipinti, bassorilievi, reperti archeologici raffiguranti cani, e nei geroglifici giunti fino ai giorni nostri dall’antico Egitto.
Tra gli déi venerati dagli antichi egizi vi era Anubi il cui nome geroglifico si traduce più precisamente con Anpu o Inepu “colui che ha la testa di uno sciacallo” o in modo più corretto con “colui che ha la testa di cane selvaggio”. Troviamo ancora oggi, ai giorni nostri, i discendenti di quei Cani primitivi, nell’isola di Malta,nella penisola iberica,( genericamente denominati Podencos )e nell’area italica in Sicilia.Qui, nella sua forma più pura, prende il nome di Cirneco dell’Etna chiamato anche il Cane dei Faraoni .
A diffondere questi cani primitivi, questi antenati del levriero ( il nome stesso indica la loro specificità, cani da lepre, lepus, in latino) dall’Egitto in tutto il bacino del Mediterraneo furono probabilmente dapprima, nelle fasi più arcaiche,i Cretesi e poi i Fenici, popoli entrambi che solcarono con abilità e frequenza il Mediterraneo.Questi cani giunsero così, tramite la rete commerciale e politica di questi antichi popoli, nel secolo VII a.C anche in Magna Grecia Μεγάλη Ἑλλάς nelle colonie greche della Sicilia del sud.
Su antiche monete greche rinvenute sull’isola e risalenti al VI- III secolo a.C troviamo infatti la l’immagine di questi cani, con le orecchie e il muso aguzzo che caratterizzanno ancora il cirneco della Sicilia.
Ed è proprio in un canile di Catania che Angela Resina ha trovato e adottato Nina, la sua cagnolina tanto amata da volerla riprodurre in materiali e colori diversi:dal colore di base, bianco, all’oro, argento, bronzo, o completamente trasparente Sino alla versione più preziosa con il mantello in foglia d’oro.
Completano la collezione alcuni pezzi unici di Nina reinterpretati da famosi artisti.
Ogni Nina realizzata e venduta contribuisce al sostegno di strutture che si occupano di cani abbandonati. Nasce così il progetto Nina for the dogs.
Ecco quindi Nina, il cane del Mediterraneo, appositamente creata dalla stilista Angela Resina per la spedizione Mediterranea.
“Sono orgogliosa di aver creato questo elemento di design appositamente per questo premio che rappresenta il mare e la libertà di movimento, l’attenzione verso le culture più diverse e il rispetto tra le persone” ha dichiarato infine Angela A.Resina che ha anche promesso alla Presidente de MU.Ma. la donazione di una sua prossima creazione artistica.
NINA FOR THE DOGS
Nina for the dogs nasce nel 2015 da un’idea di Angela A. Resina. Il progetto fonde la passione per l’arte, il design, e l’amore per gli animali in un’unica creazione d’autore, ispirato dalla cagnolina Nina. Sono elementi di design realizzati con materiali innovativi e le più moderne tecniche di lavorazione, completamente Made in Italy. E’ stata esposta in tutta l’Italia, da Nord a Sud, da Taormina a Venezia. La più recente apparizione è stata presso il MAD (Milano Art Design) al Nhow, fashion & design hotel e Affordable Art Fair a Milano; Lazisee Art Open Space sulle rive del Lago di Garda. È disponibile in varie finiture superficiali e colorazioni; inoltre, esiste una collezione d’arte reinterpretata da artisti italiani. Ogni Nina realizzata contribuisce al sostegno di strutture che si occupano di cani abbandonati.
Ufficio Stampa Nina for the Dogs
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Milano, 12 marzo 2016