“Premio Montale Fuori di Casa 2016” – Sezione “Mediterraneo”
Il cane del Mediterraneo appositamente creato dalla stilista Angela Resina per la spedizione Mediterranea.
L’elemento di designer che Angela Resina donera’ a Simone Perotti ma, tramite lui al Progetto Mediterranea, si chiama NINA ed è l’immagine di un cane, direi meglio il prototipo di quel cane definito dai genetisti “primitivo” che ha affiancato l’uomo nel bacino del Mediterraneo a partire dal 5000 avanti Cristo. Essi erano, appunto, levrieri e cani primitivi.La loro presenza è attestata nel nord Africa, nella penisola Iberica, in parte dell’Eurasia e ci viene ampiamente tramandata in dipinti, bassorilievi, reperti archeologici raffiguranti cani, e nei geroglifici giunti fino ai giorni nostri dall’antico Egitto. Tra gli déi venerati dagli antichi egizi vi era Anubi il cui nome geroglifico si traduce più precisamente con Anpu o Inepu “colui che ha la testa di uno sciacallo” o in modo più corretto con “colui che ha la testa di cane selvaggio”. Troviamo ancora oggi, ai giorni nostri, i discendenti di quei Cani primitivi, nell’isola di Malta,nella penisola iberica,( genericamente denominati Podencos )e nell’area italica in Sicilia.Qui, nella sua forma più pura, prende il nome di Cirneco dell’Etna chiamato anche il Cane dei Faraoni .A diffondere questi cani primitivi, questi antenati del levriero ( il nome stesso indica la loro specificità, cani da lepre, lepus, in latino) dall’Egitto in tutto il bacino del Mediterraneo furono probabilmente dapprima, nelle fasi più arcaiche,i Cretesi e poi i Fenici, popoli entrambi che solcarono con abilità e frequenza il Mediterraneo.Questi cani giunsero così, tramite la rete commerciale e politica di questi antichi popoli, nel secolo VII a.C anche in Magna Grecia Μεγάλη Ἑλλάς nelle colonie greche della Sicilia del sud.
Su antiche monete greche rinvenute sull’isola e risalenti al VI- III secolo a.C troviamo infatti la l’immagine di questi cani, con le orecchie e il muso aguzzo che caratterizzanno ancora il cirneco della Sicilia.
Ed è proprio in un canile di Catania che Angela Resina ha trovato e adottato Nina, la sua cagnolina tanto amata da volerla riprodurre in materiali e colori diversi:dal colore di base, bianco, all’oro, argento, bronzo, o completamente trasparente Sino alla versione più preziosa con il mantello in foglia d’oro.
Completano la collezione alcuni pezzi unici di Nina reinterpretati da famosi artisti.
Ogni Nina realizzata e venduta contribuisce al sostegno di strutture che si occupano di cani abbandonati. Nasce così il progetto Nina for the dogs.
Ecco quindi Nina, il cane del Mediterraneo, appositamente creata dalla stilista Angela Resina per la spedizione Mediterranea.